Perché questa Checklist SEO è diversa dalle altre

Spesso ci sentiamo chiedere, da chi è alle prime armi, da dove si inizia e cosa si deve fare per ottimizzare un sito web. Questa domanda ci ricorda come anche noi, anni orsono, abbiamo cercato risorse e consigli su questo argomento.

In rete sicuramente non mancano gli articoli sulla SEO, ma ci siamo accorti che hanno sempre qualche carenza. Non ci sono delle vere indicazioni che ti dicono “parti da A e arriva a Z”, illustrando tutti i passaggi intermedi. Così abbiamo pensato di colmare questa lacuna, preparando un articolo per l’ottimizzazione di un sito web che racchiude una checklist SEO step by step. Una sorta di mappa che può aiutare chi si approccia a questa attività, senza fargli perdere pezzi.

Vedremo insieme le varie fasi di un’ottimizzazione SEO e cosa bisogna affrontare in ognuna.

Fase 1: Partiamo dalle basi, la progettazione di un sito web SEO friendly

Organizzare le idee: Il concept del sito web

Come per una casa, anche per la SEO di un sito web si parte dalle fondamenta, per far sì che sia l’utente che Google apprezzino le vostre pagine.

Partiamo dal concept, che consiste nella definizione di struttura e obiettivi.

Poniamoci subito delle domande:

  1. A cosa servirà il mio sito?
  2. Cosa voglio che faccia l’utente?
  3. Cosa deve trasmettere all’utente?
  4. Che contenuti voglio inserire?

Queste domande sono fondamentali per capire la direzione in cui stiamo andando. Da qui possiamo iniziare a progettare la struttura del nostro sito:

  • Da quali e quante pagine sarà composto? Non dimenticate di inserire nell’elenco le pagine “meno importanti”, come Privacy Policy, Thank You Page ecc.
    • Le pagine sono utili per l’utente e Google?
    • Potete utilizzarle per posizionarvi?
    • Possono tornare utili in caso di una campagna promozionale? Se sì, dovrete pensare ad una struttura adatta per una landing page
  • Cosa ci sarà dentro ogni pagina? (titoli, testi, immagini, call to action, form di contatto…)
  • Dove e come saranno linkate le pagine?

Quando avrete messo nero su bianco e organizzato tutte le vostre idee, allora potrete passare allo step successivo: la creazione dei contenuti.

Principi base per la realizzazione dei contenuti

Adesso che sappiamo quali e quante pagine avrà il sito e cosa dovranno contenere, possiamo passare alla stesura dei contenuti.

Partiamo dai testi. Prendete in considerazione ogni contenuto testuale, dai titoli al bottone più piccolo (microcopy).

Ogni testo andrà studiato in base al vostro target di riferimento e alla vostra linea comunicativa, ovvero il linguaggio che rappresenta la vostra azienda (o il cliente).

Ogni pagina deve parlare di un argomento e sarà associata a una parola chiave principale, supportata da altre correlate. La parola chiave dovrà ripetersi sia nei testi che nel titolo principale, mescolata insieme alle sue correlate.

Ricordate che gli utenti online tendono a leggere molto velocemente, quindi non dilungatevi in discorsi troppo lunghi e contorti, Importante: formattate sempre il testo in modo da renderlo più facilmente leggibile.

Ricerca e scelta delle parole chiave per il vostro sito web

Come accennato prima, parte fondamentale dell’ottimizzazione sarà la ricerca delle parole chiave da associare ad ogni pagina del vostro sito.

Per ogni pagina dovrete individuare una parola chiave primaria (o focus keyword) e possibilmente una o più keyword correlate (secondarie).

Questi termini di ricerca dovranno essere collegati ad una sola pagina, altrimenti rischiate il cosiddetto “cannibalismo”, ovvero una lotta tra le pagine del vostro sito per accaparrarsi le prime posizioni dei risultati di ricerca su Google.

Vi lasciamo due interessanti guide su come procedere con la ricerca keyword:

Fase 2: SEO on page e l’ottimizzazione durante la realizzazione del sito

Gerarchia heading

Ora mettiamo un pò più le mani in pasta nella costruzione del sito web.

Partiamo dagli heading, ovvero i titoli delle pagine che per gli utenti servono a dividere in modo gerarchico le informazioni.

Questi titoli vengono classificati come H1, il principale e più importante, H2, il secondario, H3 e così via. Solitamente non è necessario andare oltre questi primi tre.

Ogni pagina deve avere un H1, al suo interno andrà inserita la parola chiave principale e volendo una correlata. Questo titolo sarà il contenitore di tutti i vostri contenuti.

ATTENZIONE! Ogni pagina può avere un solo H1!

I titoli H2, invece, possono essere più di uno. Solitamente vengono usati per dividere i paragrafi o sezioni principali della vostra pagina.

Anche gli H3 possono essere molteplici e li possiamo utilizzare per suddividere ulteriormente i contenuti delle sezioni delimitate dagli H2. Nei titoli H2 e H3 andremo a mettere la parola chiave principale e/o le correlate.

Non bisogna esagerare con gli heading, cercate sempre di agire con buonsenso: se vi sembrano superflui piuttosto non metteteli, a parte l’H1 che è fondamentale!

Metadati

Ogni pagina deve avere i suoi metadati: un Title e una Description.
Il Title è univoco (ogni pagina ha il suo), mentre la seconda può essere ricorrente, ma meglio se almeno un pochino la personalizzate.

Il meta Title

Il Title della pagina è quello che si vede come titolo nei risultati di ricerca Google. Non deve superare i 70 caratteri compresi gli spazi. La lunghezza ottimale è di 60 caratteri.

Nel Title va inserita la keyword principale ed eventualmente una correlata.

Questo tag deve essere armonioso, scorrevole e accattivante da leggere. Può ricalcare il titolo principale della pagina. Il nome del Brand va sempre inserito prima o dopo con un separatore.

Esempio: Checklist SEO per l’ottimizzazione del sito web | Hostingarage

Title ottimizzato SEO

La meta Description

La Description è il testo di anteprima che compare dopo il titolo nei risultati di ricerca Google. Non deve superare i 160 caratteri compresi gli spazi.

Al suo interno va riportata keyword principale e, volendo, eventuali correlate. Questo testo, leggermente più lungo, deve essere sempre armonioso e discorsivo.

Esempio:
Sei pronto per l’ottimizzazione del tuo sito web, ma ti serve una piccola guida per fare tutto giusto? Ecco la nostra Checklist SEO pronta per te!

Description ottimizzata SEO

Tag Opengraph

Ricordati di impostare i Tag Opengraph delle tue pagine. Questo ti permetterà di mantenere il controllo sui contenuti del tuo sito anche quando vengono condivisi da altri sui social.

Schema.org

Aggiungi Schema.org al tuo sito web. Permetterà a Google di integrare preziose informazioni con i risultati di ricerca relativi al tuo sito, sotto forma di rich snippet.
Così facendo gli utenti saranno più invogliati a cliccare sui tuoi link.

Rich snippet ottimizzati SEO

Occhio alle prestazioni

Le prestazioni sono tra i fattori che influenzano maggiormente il posizionamento organico di un sito web.

Un sito considerato lento avrà più difficoltà a posizionarsi rispetto ad un sito considerato veloce (abbiamo un dato di soglia 2,4s dove, per valori uguali o inferiori, un sito è considerato veloce).

Attenzione a non percepire la velocità di caricamento di un sito web come la sola statistica da migliorare costantemente.

Da qualche anno, infatti, sono state introdotte le Web Vitals, che sono delle statistiche collegate non solo alle performance ma anche alla UX. Le elenchiamo di seguito:

  • Largest Contentful Paint
    LCP misura il tempo necessario affinché l’elemento di contenuto più grande (ad esempio l’immagine di una hero section o un testo di intestazione) sulla pagina diventi visibile all’interno del viewport dei visitatori.
  • Total Blocking Time
    TBT indica per quanto tempo il sito web è bloccato dagli script durante il processo di caricamento della pagina.
  • Cumulative Layout Shift
    CLS indica quanto cambiamento di layout viene sperimentato dai visitatori durante il caricamento della pagina.

Le immagini

I motori di ricerca sono in continua evoluzione, le loro analisi dei siti web sono sempre più approfondite, e tra le cose che scansionano e classificano ci sono le immagini. Quindi se state ottimizzando un sito, di certo non potete dimenticarvi di loro. Attenzione a:

  1. Ottimizzare il nome dell’immagine, che dovrà essere informativo e brevemente descrittivo
  2. Ottimizzare la dimensione dell’immagine, che in generale dovrà essere più leggera possibile. Minore è la dimensione meglio è, ovviamente senza perdita di qualità. Cercate il miglior compromesso!
  3. Inserire l’Alt text, ovvero il testo alternativo, che dovrà essere descrittivo o, perchè no, può contenere una keyword. Questo testo sarà utile anche in caso di mancato caricamento dell’immagine, o per gli utenti non vedenti.
  4. Creare una sitemap dedicata e inviarla a Google

Regole url

Fate in modo che le url del sito siano ordinate, discorsive e possibilmente contengano la keyword principale principale della pagina di riferimento.

Sitemap

Ultimo passaggio ma non meno importante, una volta pubblicato il sito dovrete preparare la vostra Sitemap.

La Sitemap è un file di tipo XML che contiene tutti gli URL del vostro sito. Questo file è utile per la scansione e indicizzazione da parte di Google.

Per generare il vostro file, non è necessario essere degli esperti programmatori, ci sono plugin SEO per WordPress che vi consentono di farlo. Oppure Google mette a disposizione un elenco di risorse utili dove potete trovare siti che hanno dei generatori automatici.

Nella Sitemap dovrete comprendere tutte le pagine che volete che Google indicizzi. Fate attenzione a non inserire quelle che avete bloccato con il robot.txt! Potete aggiungere anche i contenuti multimediali alla stessa Sitemap, oppure potete crearne una dedicata.

Quando avrete il vostro file pronto, dovrete subito metterlo a disposizione di Google, aggiungendolo al file robots.txt o inviandolo dalla Search Console.

Fase 3: Cosa fare dopo la pubblicazione del vostro sito

Progettare i nuovi contenuti partendo dal piano editoriale

Adesso il vostro sito è pubblicato, ma il lavoro, soprattutto se avete un blog, non è ancora finito!

Avere un blog significa proporre sempre argomenti nuovi, di interesse per il vostro target e per Google. Pensateci bene prima di avviarne uno, perché se non avete niente di interessante e pertinente al vostro lavoro di cui parlare, allora è meglio investire le energie in qualcos’altro.

Per iniziare, dovete capire di cosa volete parlare e quali saranno i macro argomenti da trattare.

Esempio:

  1. Guide di digital marketing
  2. Articoli ispirazionali
  3. Interviste
  4. Casi studio

A questo punto potete iniziare a pensare agli articoli che volete trattare per ogni argomento, inizialmente vi basterà avere un’idea di cosa volete dire.

Quando avrete messo in ordine le idee, per ogni articolo dovrete procedere con la ricerca keyword come avete fatto per le pagine. Una volta che le avrete selezionate, vi consigliamo di provare a fare delle ricerche in anonimo su Google per verificare che ciò che avete scelto rifletta effettivamente quello di cui volete parlare. Questa ricerca vi aiuterà anche a capire come affrontano l’argomento i vostri competitor, in modo che possiate trovare il modo di differenziarvi.

Come il blog aiuta la seo e diventa uno strumento per attirare clienti

Il blog sarà un prezioso alleato per il posizionamento sui motori di ricerca. Vi darà più possibilità di comparire nelle ricerche e attrarre un pubblico “inconsapevole”, potenzialmente interessato ai vostri prodotti e/o servizi anche se ancora non se ne rende conto.
Con i vostri articoli potrete coinvolgere gli utenti, coltivare una community e trasformare gli utenti in clienti.

Strategie di link building

La strategia di link building non è altro che la costruzione di una rete di link tra il vostro sito e altri siti web online. Questa attività, fatta con buon senso, è molto apprezzata da Google.

Avete due strade da percorrere con la Link Building:

  • Link naturali: link che rimandano al vostro sito, pagina, articolo, che vengono inseriti in altri siti da qualcuno che ha apprezzato un vostro contenuto e/o servizio/prodotto
  • Guest post: questo tipo di link è frutto del vostro lavoro. Qui si tratta di andare a trovare possibili blog o siti partner dove possiate (gratis o a pagamento) scrivere degli articoli o dei post che rimandano al vostro sito.

In questo modo creerete delle nuove strade percorribili dagli utenti per arrivare a voi.

Consigli utili per far capire a Google che siete validi

Non dimenticate l’importanza che possono avere le recensioni dei vostri clienti.
Invitate gli utenti a lasciarvi una recensione nella scheda local di Google. Più ce nè, meglio è! Inoltre vi sarà utile anche l’inserimento della scheda descrittiva in portali tematici da cui poi potrete ottenere link e accessi al sito.
Ultimo importante consiglio: coltivate i vostri profili social e collegateli al sito, così creerete movimento!

Fase 4: Tenete il sito sotto controllo attraverso i monitoraggi

Tracciate le parole chiave studiate e le pagine a cui si riferiscono, così è più semplice monitorare i risultati

Una volta terminati tutti gli step precedenti, non vi resta che tenere sotto controllo l’andamento del posizionamento del sito web.

Potete trovare molti tool online che vi permettono di inserire l’url e le relative parole chiave che volete tenere monitorate.

Questo accorgimento vi permetterà di capire se il lavoro fatto è corretto o se è necessaria qualche modifica.

Strumenti utili, SEOZoom

Tra i tool utili per il monitoraggio del posizionamento c’è Seozoom, che vi aiuta a controllare l’andamento su Google del vostro sito, trovare nuove idee per keyword e argomenti per gli articoli, vedere l’andamento dei principali competitor in SERP e metterli a confronto con le vostre pagine.

Google Analytics

Google Analytics è indubbiamente uno degli strumenti gratuiti più utili per chi fa SEO.

Ricordatevi sempre di collegarlo al sito web, così potrete monitorare l’andamento del traffico al suo interno, capire da dove arrivano gli utenti e se apprezzano i vostri contenuti.

Potete impostare degli obiettivi da tenere sotto controllo, come ad esempio la compilazione di un form.

Search Console

Altro strumento utile che ci fornisce Google è Search Console. Anche questo andrà collegato al vostro sito web e vi permetterà di controllare:

  • Rendimento delle pagine
  • Copertura su Google
  • Eventuali errori della sitemap/delle url

Aspetti sistemistici

Lo spazio hosting perfetto

Uno spazio hosting, per definirsi “buono” deve garantire:

  • Velocità di risposta ed elaborazione
  • Sicurezza

Qualora il vostro sito web risultasse tecnicamente ben fatto, ma l’hosting nel quale è depositato non fosse ben configurato, si potrebbe avere un elevato valore di TTFB, ovvero il tempo di attesa del browser affinché gli venga restituito il primo byte del sito web.

Redirect

Sono fondamentali soprattutto nei casi di restyling di un sito web.

È sicuramente capitato che la Search Console segnalasse alcuni errori 404 (not found), ossia URL che in passato esistevano ma che ora non ci sono più.

Per risolvere il problema è necessario comunicare al crawler di Google dove andare a finire, sfruttando come destinazione una pagina esistente del nostro sito web.

Ma come si comunica tutto questo al crawler di Google?

Semplice: tramite un redirect 301!

È molto importante ai fini di un buon posizionamento avere pochi redirect 301 (ossia reindirizzamenti definitivi), e zero errori, di qualsiasi natura, segnalati dalla Search Console.

A questo punto non ci resta che augurarvi buon lavoro 🙂