La PEC, o domicilio digitale, è un obbligo per tutte le imprese in Italia
- Professionisti
- Società
- Ditte individuali, compresi gli artigiani
- Pubbliche amministrazioni
Ogni nuova impresa ha l’obbligo di comunicare la PEC al registro imprese, all’ordine o al collegio a cui sono iscritti.
Attenzione che la sola creazione della PEC non equivale anche alla comunicazione all’ente di competenza.
Come funziona la PEC, spiegato breve e facile
A differenza di un’email normale, la POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA (PEC), viene inviata al destinatario all’interno di un “contenitore digitale”.
Questo contenitore, o busta di trasporto, contiene il messaggio scritto e tutti gli allegati.
Il provider, ovvero il servizio che gestisce il traffico email, si prende anche il compito di comunicare al mittente le seguenti informazioni:
- che il messaggio è stato consegnato
- la data e l’ora di consegna
- il contenuto consegnato
Questo permette di accertarsi che le comunicazioni arrivino correttamente a destinazione; questa è la differenza più importante rispetto alla classica email.
Il provider si preoccupa di “firmare” l’operazione di consegna, in modo da garantire il funzionamento.
Il decreto semplificazioni
Non stiamo ad annoiarvi con il testo del decreto semplificazioni, lo trovate facilmente su Google (o qui https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/09/14/20A04921/sg).
La PEC è obbligatoria per registrare una nuova impresa, pena una sanzione da minimo di 30 euro a un massimo di 1.548 (che scende a 60 euro per il pagamento in forma ridotta entro 90 giorni). In caso di sanzione, sarà proprio l’ufficio del registro imprese ad affidare un nuovo domicilio digitale.